Cinema

'Il passato è una terra straniera' di Vicari

'Il passato è una terra straniera' di Vicari

Giorgio ha 22 anni, è uno studente modello, ha una vita senza crepe e genitori comprensivi. Francesco è bello ed elegante, misterioso e affascinante. Per vivere gioca a carte e vince ma più che fortunato è un abile baro e sembra avere le chiavi del successo. In una Bari dai contorni sfocati e dai paesaggi inediti, Giorgio impara i trucchi delle carte da Francesco diventandone amico e complice. I tavoli da gioco si spostano da ville sontuose a bettole senza nome, attraversando letti senza amore con annoiate donne di lusso, imparando a muoversi nei luoghi dove la buona e la cattiva società sembrano confondersi. Pian piano il ragazzo modello vede l'immagine di sé stesso sgretolarsi per lasciare il posto a qualcosa di sconosciuto. Qualcosa che fa paura, ma attrae al tempo stesso. Rivisitazione del romanzo omonimo mantenendone i tratti principali, Vicari realizza un buon film. I personaggi sempre in bilico tra il possibile ed impossibile, il reale ed irreale, il perno della pellicola è racchiuso proprio nelle vicende dei due protagonisti. Partendo da una Bari che stanca e opprime, muove la vita di uno dei protagonisti come se fosse un burattino verso la vita dell'altro, fino a quando uno dei due inevitabilmente dovrà esplorare sè stesso nel bene e nel male. Intenso nel ritmo e nei contenuti, guardando il film si sente forte il desiderio di tornare bambini per non scoprire che può succedere di diventare i peggiori nemici di noi stessi.